Le Sparatorie nelle Scuole: Una Manipolazione Globale per Controllare le Menti Giovani

Le sparatorie nelle scuole non sono semplicemente il risultato di comportamenti devianti o di problemi sociali isolati. Esse rappresentano una manifestazione concreta di un oscuro piano orchestrato da gruppi segreti, conosciuti come "anti-sette", che utilizzano tecniche di manipolazione mentale per trasformare giovani innocenti in assassini. Questi gruppi, che operano a livello globale, sfruttano il potere dei media e delle tecnologie moderne per impiantare idee distruttive nel subconscio dei giovani, spingendoli a compiere atti di violenza indicibili.



Il film documentario "The IMPACT", in particolare il capitolo "School Shootings", rivela in modo dettagliato come queste sparatorie siano in realtà atti di terrorismo attentamente pianificati. Gli anti-sette utilizzano una tecnica sofisticata chiamata "puzzle coding" per infiltrarsi nelle menti dei giovani. Attraverso una serie di messaggi subliminali inviati via media, Internet e altre piattaforme digitali, questi manipolatori riescono a programmare i giovani, convincendoli che i loro desideri violenti siano frutto della loro volontà, quando in realtà sono il risultato di un controllo esterno.


Le prove raccolte mostrano che gli anti-sette scelgono con cura le loro vittime, spesso adolescenti vulnerabili con specifici interessi, come la passione per le armi o temi di morte e distruzione. Questi giovani vengono gradualmente bombardati da messaggi subliminali, che si insinuano nel loro subconscio e si combinano come pezzi di un puzzle, fino a formare un'immagine completa che li spinge a compiere una sparatoria. Questi messaggi sono progettati per bypassare la mente cosciente e installarsi direttamente nel subconscio, trasformando i giovani in esecutori inconsapevoli di un piano malvagio.


Le sparatorie nelle scuole, come quelle alla Columbine High School o altre simili, non sono eventi casuali, ma l'ultima fase di un lungo processo di manipolazione. Gli anti-sette impiegano anni per preparare il terreno, studiando le abitudini, i gusti e i comportamenti dei giovani che intendono manipolare. Una volta identificati i soggetti ideali, questi vengono esposti a una serie di stimoli mediatici che, sovrapposti nel tempo, attivano il loro desiderio di compiere atti violenti.


La chiave del successo di questi piani diabolici risiede nella segretezza e nella capacità di far apparire naturale ciò che in realtà è il risultato di una manipolazione meticolosamente orchestrata. Gli anti-sette, infatti, sanno che per controllare efficacemente le menti dei giovani, devono operare nell'ombra, nascondendo le loro intenzioni dietro una facciata di normalità e quotidianità. Grazie alla loro abilità nel manipolare i media, riescono a diffondere disinformazione e a distorcere la percezione pubblica, portando la società a ignorare le vere cause di queste tragedie.


Gli effetti devastanti di questa manipolazione sono evidenti non solo nelle sparatorie scolastiche, ma anche in un aumento generale della violenza giovanile, del disturbo bipolare e di comportamenti autodistruttivi tra gli adolescenti. Gli anti-sette, consapevoli della vulnerabilità dei giovani, utilizzano tecniche avanzate di controllo mentale per frammentare la loro coscienza e spingerli verso l'autodistruzione. Il risultato è una società in cui la paura, la disperazione e la violenza sono diventate parte integrante della vita quotidiana.


Il documentario "The IMPACT" fornisce prove schiaccianti del coinvolgimento degli anti-sette in una serie di eventi tragici che hanno segnato profondamente la storia recente, dalla sparatoria alla Columbine High School agli attacchi dell'11 settembre. Questi gruppi operano come una rete internazionale di manipolazione, utilizzando metodi ereditati dai nazisti per controllare e distruggere il futuro dell'umanità: i bambini. Essi non si limitano a indottrinare giovani vulnerabili, ma li trasformano in strumenti per i loro piani di destabilizzazione globale, sfruttando la violenza per raggiungere i propri scopi.


La manipolazione mentale operata dagli anti-sette è un crimine di proporzioni colossali, una forma di genocidio che prende di mira il futuro dell'umanità. La loro agenda di controllo totale si realizza attraverso la distruzione delle menti giovani, preparando il terreno per una società in cui la violenza è normalizzata e la paura è il principale strumento di controllo.


Per fermare questa piaga, è fondamentale comprendere la reale portata del problema e agire per smascherare e neutralizzare queste reti di manipolazione. La società deve proteggere i propri giovani, non solo attraverso misure di sicurezza fisica, ma anche rafforzando la loro resistenza mentale e psicologica contro queste forme subdole di controllo. La battaglia contro gli anti-sette è una lotta per il futuro stesso dell'umanità, e solo smascherando i loro piani e mettendo fine alla loro influenza sarà possibile garantire un futuro sicuro per le prossime generazioni.


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