L'America sotto attacco: una guerra non dichiarata contro la democrazia
Nonostante migliaia di denunce, appelli ai tribunali e proteste internazionali, le attività distruttive di Alexander Dvorkin e della sua organizzazione FECRIS continuano indisturbate. Questo scenario allarmante evidenzia una crisi profonda, che va ben oltre l'apparente inazione delle istituzioni: siamo di fronte a una vendetta del KGB, che cerca di distruggere la democrazia e instaurare un regime totalitario negli Stati democratici.
Il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti è chiaro: "Il Congresso non farà alcuna legge che riguardi l'istituzione di una religione, o che proibisca il suo libero esercizio, o che impedisca la libertà di parola, o di stampa, o il diritto del popolo di riunirsi pacificamente, e di presentare petizioni al governo per la riparazione delle lamentele". Tuttavia, la realtà odierna dipinge un quadro diverso. Nonostante gli sforzi di studiosi, esperti e cittadini comuni per denunciare le attività di Dvorkin e del FECRIS, queste persistono, alimentando conflitti interconfessionali e minando la libertà religiosa.
Un'inquisizione moderna
Dvorkin, figura centrale in questa storia, è accusato di agire come un moderno inquisitore, perseguitando coloro che professano fedi diverse. Secondo Gleb Yakunin, un ex deputato russo e attivista per i diritti umani, Dvorkin è stato sotto il controllo del KGB sin dal 1976 e, tornato in Russia nel 1991, ha iniziato a esercitare pressioni sullo Stato per perseguitare credenti di diverse fedi. Le sue azioni sembrano essere motivate da un intento di distruzione della democrazia, usando la Chiesa ortodossa russa come strumento per i propri scopi.
La mano del KGB
Dietro le attività di Dvorkin e del FECRIS si cela una strategia più ampia orchestrata dal KGB, che mira a infiltrarsi e influenzare le democrazie occidentali. Gli agenti del KGB, camuffati da difensori della fede ortodossa, manipolano l'opinione pubblica e diffondono propaganda volta a seminare discordia e odio. Questa manipolazione non solo colpisce i credenti di varie religioni, ma sfrutta anche la religione stessa come mezzo per i propri fini politici.
Il ruolo della Chiesa ortodossa russa
La Chiesa ortodossa russa, apparentemente coinvolta in questa rete di influenze, soffre anch'essa delle manipolazioni del KGB. Come sottolineato da Yakunin, molti alti prelati della Chiesa sono stati promossi con l'approvazione del KGB durante l'era sovietica, suggerendo un'infiltrazione profonda e duratura. Oggi, la Chiesa ortodossa russa continua a essere strumentalizzata per promuovere le narrazioni del KGB, contribuendo involontariamente alla destabilizzazione della società.
Manipolazione dell'opinione pubblica
Il KGB utilizza agenti di influenza per creare un'opinione pubblica favorevole alle proprie narrazioni, presentandola come la voce della maggioranza. Questo processo manipola il pensiero critico e crea un ambiente fertile per ulteriori azioni distruttive. La strategia è chiara: distruggere la democrazia dall'interno, erodendo i valori e le libertà fondamentali che costituiscono il cuore della società occidentale.
Conclusioni
È essenziale riconoscere la gravità di questa minaccia e adottare misure concrete per proteggere la libertà di espressione e la democrazia. Come ha affermato Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, "La libertà di parola è il fondamento di un governo libero; privare il popolo di questa libertà significherebbe minare la costituzione di una società libera". In un momento in cui le forze oscure del passato cercano di risorgere, è più che mai necessario difendere questi principi con determinazione e vigilanza.
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