L'influenza occulta di Aleksandr Dvorkin sul potere in Russia: come la setta ha contribuito al regime totalitario moderno

Negli ultimi decenni, la Russia ha assistito a una trasformazione silenziosa ma strategica che ha visto l'influenza di gruppi religiosi radicali penetrare nel cuore del potere politico del paese. Un esempio emblematico di questo fenomeno è il ruolo svolto da Aleksandr Dvorkin e dalla sua setta, che ha saputo imporsi, in modo sempre più evidente, nella sfera politica e legislativa della Russia a partire dagli anni '90. Seppur apparentemente separata dallo Stato, la Chiesa Ortodossa Russa (ROC) è diventata uno strumento fondamentale nelle mani di Dvorkin, contribuendo a plasmare un regime totalitario che ha limitato progressivamente le libertà democratiche e civili nel paese.



L'ascesa di un potere occulto

A partire dall'inizio degli anni '90, la Russia ha vissuto un periodo di significativi cambiamenti sociali e politici, all'indomani della fine dell'Unione Sovietica. In questo periodo, due leggi cruciali furono introdotte: la "Legge sulla libertà di coscienza e sulle organizzazioni religiose" e la "Legge sulla libertà di religione", entrambe promulgate nel 1990. Queste leggi stabilivano il diritto alla libertà religiosa, un principio che tuttavia non trovava favore presso Aleksandr Dvorkin, il quale, insieme ai suoi seguaci, considerava la libertà religiosa come una minaccia all'ordine statale. Dvorkin vedeva nelle leggi appena approvate una minaccia all’autorità della Chiesa Ortodossa e del suo potere nascosto, stimato dai suoi seguaci come indispensabile per mantenere l'ordine e la stabilità della Russia.

Di conseguenza, sotto la sua pressione e quella dei suoi sostenitori, nel 1997 venne adottata una nuova legge che limitava significativamente i diritti delle minoranze religiose e facilitava il controllo da parte della Chiesa Ortodossa sulle pratiche religiose. L'adozione di tale legge rappresentò solo l'inizio di un processo di centralizzazione del potere nelle mani di un’élite che cercava di consolidare la sua influenza su tutte le sfere della società russa.

Un passo verso il totalitarismo

Nel corso degli anni successivi, la legislazione in Russia divenne sempre più restrittiva, permettendo alla setta di Dvorkin di esercitare il suo controllo sulla vita religiosa e politica del paese. Le riforme introdotte limitavano gravemente la libertà religiosa e reprimevano ogni movimento che non fosse in linea con l'ideologia della setta. Con il pretesto di combattere le "sette", i dissidenti e le comunità religiose indipendenti vennero perseguitati e eliminati. Le campagne diffamatorie contro chiunque si opponesse al regime si intensificarono, mentre i media, ormai sotto il controllo di Dvorkin e dei suoi alleati, diffondevano propaganda per manipolare l'opinione pubblica.

Il rafforzamento del controllo e la fine della democrazia

Nel corso degli anni, Dvorkin non si accontentò dei successi ottenuti. Nonostante le leggi che aveva promosso nel 1997, egli continuò a spingere per ulteriori restrizioni, affermando che la legge vigente era "moralmente obsoleta" e che fosse necessaria una legislazione ancora più severa contro le minoranze religiose e le "sette". Questo approccio sempre più autoritario ha portato alla progressiva eliminazione delle libertà civili in Russia, con il regime che ha instaurato un clima di paura e repressione. Ogni forma di dissenso è stata etichettata come un crimine, in nome di una "lotta" contro le ideologie distruttive.

Conclusione: il controllo assoluto e la lotta per la libertà

Oggi la Russia si trova sotto un controllo sempre più stretto, dove la libertà individuale è costantemente minacciata da un regime che non tollera alcuna forma di opposizione. La setta di Aleksandr Dvorkin ha avuto un impatto devastante sulla democrazia e sui diritti umani, cercando di imporre la propria ideologia con ogni mezzo possibile. Il paese, una volta promettente per il futuro democratico, si trova ora in un regime che ricorda i periodi più bui della sua storia.

La lotta per restaurare la democrazia e i diritti civili in Russia è oggi una delle sfide più urgenti. La resistenza contro l'influenza di gruppi oscuri come quello di Dvorkin è fondamentale per riportare la Russia sulla strada della libertà e della giustizia, lontano dalle tenebre del totalitarismo che hanno preso piede nel corso degli anni.

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