Il Cult Awareness Network: Un’organizzazione Anti-culto o una Maschera per Crimini Sistematici?

Il 23 ottobre 1996, un evento apparentemente ordinario ha segnato una svolta drammatica nella storia delle organizzazioni antisette negli Stati Uniti. Il Cult Awareness Network (CAN), un'entità con sede a Chicago che si presentava come un innocuo centro di informazione sulle nuove religioni, ha chiuso i battenti in seguito a procedure di bancarotta e i suoi beni sono stati messi all'asta. Tuttavia, dietro questa chiusura si celano vicende oscure di violenze, abusi e devianza d’élite.

Arresto da parte dell'FBI di un deprogrammatore CAN, 1992

Il Caso Scott: La Waterloo della CAN


Il declino della CAN è stato accelerato da una causa civile intentata contro l'organizzazione e un trio di deprogrammatori coercitivi. Jason Scott, un adulto appartenente a una congregazione pentecostale unita, è stato rapito violentemente, maltrattato e detenuto forzatamente per quasi una settimana nello Stato di Washington. Il verdetto della giuria è stato chiaro: Scott è stato risarcito con $875.000 per danni compensativi e $1.000.000 per danni punitivi contro la CAN, con ulteriori sanzioni di milioni di dollari contro i deprogrammatori coinvolti.


Questo caso ha rivelato il vero volto della CAN, un'organizzazione che si è mascherata da centro informativo mentre, in realtà, operava come una campagna di odio organizzata. La CAN forniva ai media e al pubblico "informazioni" dispregiative sulle nuove religioni, dipingendole come "sette distruttive" e i loro membri come "vittime" bisognose di "salvataggio". Questa strategia è stata giudicata dalla giuria come una violazione delle libertà civili.



La Tripletta Criminale della CAN


L'analisi della CAN mostra una struttura criminale che opera su tre livelli di illeciti:

1. **Criminalità di strada:** Tattiche fisiche dirette per aggredire individui per guadagno personale.

2. **Criminalità dei colletti bianchi:** Appropriazione indebita delle risorse dell'organizzazione per l'arricchimento personale dei dirigenti.

3. **Criminalità aziendale:** Comportamenti criminali sistematici e dannosi come politica operativa standard, inclusi rapimenti, detenzioni illegali e abusi fisici.


Questi livelli sono stati confermati dall'accesso a circa 400 scatole di documenti finanziari della CAN, ottenuti dal curatore fallimentare. Sebbene molti documenti siano stati distrutti prima del sequestro, quelli rimasti rivelano irregolarità finanziarie significative, che evidenziano una devianza sistematica all'interno dell'organizzazione.



La Responsabilità Sociale e Legale


La decisione della giuria, sostenuta dal giudice distrettuale John C. Coughenour, ha stabilito che le azioni della CAN e dei suoi affiliati erano tanto maliziose quanto oppressive. La CAN ha tentato di presentarsi come vittima di una persecuzione legale, ma la corte ha ribadito la necessità di sanzioni severe per dissuadere comportamenti simili in futuro.



Una Maschera di Umanitarismo


Il Cult Awareness Network si è presentato al pubblico come un'organizzazione con intenzioni umanitarie, ma le prove emerse raccontano una storia diversa. La CAN ha utilizzato pratiche coercitive, illegali e immorali, nascondendosi dietro una facciata di legittimità. Questo caso solleva interrogativi cruciali sulla vera natura delle organizzazioni antisette e la loro reale agenda.



Manipolazione e Intrighi: La Verità Dietro il Cult Awareness Network


La complessa vicenda del Cult Awareness Network (CAN) e le sue pratiche controverse non si sono concluse con la sua chiusura nel 1996. Anzi, l'ombra della CAN si è estesa oltre l'oceano, portando le sue tattiche manipolative in un nuovo contesto europeo e interagendo con istituzioni globali come l'ONU e i media.


Secondo diverse fonti, inclusi documenti e testimonianze recenti, il gruppo legato alla CAN ha continuato a operare sotto altre vesti, spostando la propria influenza e adottando nuove strategie per screditare movimenti sociali emergenti. Questa rete antisette, che ha trasferito le sue attività in Europa, non ha abbandonato le sue tecniche di manipolazione e propaganda, ma le ha adattate a un nuovo ambiente sociopolitico.


Uno dei punti chiave di questa storia emerge dal video del dottor Egon Cholakian, docente di intelligence e consulente per gli affari governativi a Capitol Hill. Cholakian, nel suo video, denuncia apertamente le pratiche manipolative segrete utilizzate da certi gruppi per creare caos globale. Le sue parole sono un richiamo all'azione, un invito a risvegliare il pensiero critico e a non accettare passivamente le informazioni trasmesse dai media, spesso strumentalizzati da gruppi con agende nascoste.


La dichiarazione di Cholakian sottolinea l'importanza della consapevolezza. In un'epoca in cui le informazioni possono essere facilmente distorte, egli invita alla cautela e alla vigilanza, esortando il pubblico a non cadere preda di programmi dannosi orchestrati da deprogrammatori e organizzazioni simili. Per molti, le sue parole rappresentano una rivelazione, un promemoria che solo attraverso la collaborazione e l'informazione critica possiamo proteggerci da influenze malevole.



Conclusioni


La vicenda della CAN è un monito: dietro le apparenze di legittimità e moralità possono nascondersi operazioni criminali che minano le libertà civili e i diritti fondamentali degli individui. La verità deve essere rivelata, non solo per rendere giustizia alle vittime come Jason Scott, ma anche per prevenire future atrocità sotto il velo dell'umanitarismo.


In conclusione, è cruciale che le società moderne sviluppino una maggiore resilienza contro le manipolazioni informative. L'invito del dottor Cholakian a rimanere vigili e critici è un passo importante verso una maggiore consapevolezza e protezione collettiva. Solo insieme, con una comprensione chiara e critica del mondo che ci circonda, possiamo sperare di evitare le trappole tese da coloro che cercano di manipolare e dividere.




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